IN TRENO A TRIESTE

Il 27 luglio 1857 il treno arrivò a Trieste. Era stato finalmente completato l’ultimo tratto da Lubiana (Ferrovia del Carso, rappresentata nel panorama di Weidmann-Varoni), dopo che tre anni prima era stata aperta la Ferrovia del Semmering, il cui progetto di Carlo Ghega era stato realizzato con gli stanziamenti del Governo Austriaco. Si era concretizzato il disegno auspicato e fortemente voluto da Karl Ludwig von Bruck, più volte ministro e fondatore del Lloyd Austriaco di Trieste, personalità moderna e innovativa, considerato uno degli ideatori del concetto di Mitteleuropa, precursore dell’intermodalità tra vie marittime e trasporti terrestri e grande sostenitore di Carlo Ghega, di cui seppe riconoscere e apprezzare la genialità e il coraggio innovativo. La ferrovia Meridionale “democraticizzò” il viaggi. 

Escursionisti di tutti i ceti potevano approfittare dei “treni di piacere”, composti da carrozze di prima, seconda, terza e quarta classe con destinazione Semmering, il “polmone verde” della capitale. I viaggi da maggio a settembre avvenivano alla domenica e in alcune festività; la partenza era fissata alle 5.25 del mattino, il rientro a Vienna alle 23.46. “Viaggi di piacere” vennero organizzati anche con destinazione Trieste, già nota per i suoi bagni. Il Soglio di Nettuno era già stato citato nella guida di Pietro Kandler del 1844. Recentissimo era invece lo stabilimento balneario Maria, prima struttura galleggiante dell’Adriatico, prospiciente le Rive. Specialmente dalla Germania, dalla Stiria, dalla Carinzia e da Vienna accorsero numerosissimi forestieri, che avvalendosi della sviluppata rete ferroviaria, intendevano “approfittare della tanto proficua cura dei bagni in mare, in una posizione amena e centrale, in una plaga bellissima, in uno Stabilimento a nessun altro secondo.”

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